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venerdì 20 luglio 2007

LA RELIGIONE

Guardando all'etimologia della parola, religione deriva da “legare con la divinità”, come per indicare un patto con ciò che trascende.
L'uomo si è sempre cercato di figurare uno o più entità che governassero il mondo, con poteri che oltrepassano l'immaginazione umana.
La storia ci testimonia come si siano seguiti profeti di ogni genere e Dei di ogni forma. Potrei citare come esempio attuale quello dei Raeliani che credono negli alieni Creatori dell'umanità e, se ho inteso bene il concetto, pensano che diversi personaggi come L'avvocato Agnelli siano alieni travestiti da esseri umani.
In linea di massima credo che le religioni più veritiere siano quelle più durature, che riescono a fornire una spiegazione omni-comprensiva del mondo e che permettono ai loro adepti di crescere in armonia.
Ora, qualcuno potrebbe pensare che sto scrivendo cose abbastanza banali e scontate, eppure credo che tanto scontate non siano, visto che in America sono esistite sette religiose dove l'epilogo della cerimonia consisteva in un suicidio di massa.
Uno storico disse che più il Dio è lontano e concettualmente difficile da comprendere, meno l'uomo si sentirà libero. Pienamente d'accordo.
I Greci avevano Dei molto vicini alla razza umana, perciò si sentivano più liberi, più giustificati in certi atteggiamenti e meno carichi di responsabilità.
Il Cristianesimo sarebbe forse la religione più vicina all'uomo, visto che Dio è diventato uomo e ci ha spiegato come vivere, il problema è che i canoni del Cristianesimo sono così moralmente elevati da risultare troppo lontani dalla nostra reale esistenza.
Sarò di parte, ma la religione Cattolica è quella che più si avvicina al disegno cosmico che ho così spesso citato nei post in maiuscolo. Certo ci potrebbe essere anche la possibilità che il vero senso della vita sia quello di correre attorno ad un bastone in stato di trance come facevano i nativi del Brasile, ma per come si sono evolute le cose mi pare di avere pochi dubbi a riguardo.
Il bello della religione cattolica è la sua plasticità, il suo dinamismo. Il concetto di perdono Cristiano è quello che eleva i fedeli e da loro la possibilità di crescere in tutte le direzioni ed andare oltre al male. Per questo motivo credo che le religioni delle quali mi sono fatto un idea fino ad adesso siano riduttive. Certo, il problema di fondo resta: per poter esistere a questo mondo, la religione cattolica deve confrontarsi con realtà concettuali e materiali contemporanei alla sua esistenza, ed essendo essa una rappresentazione terrena limitata di un concetto immane potrà produrre spesso pensieri non completamente veri ed allontanarsi dalla realtà. Essa ha l'obbligo morale di avvicinarsi all'altissimo ma nel contempo è soggetta alla fallibilità di tutto ciò che è terreno, sottostando alla legge per la quale non esistono verità assolute in questa dimensione.
Anche i dogmi religiosi possono essere messi in discussione, ma per un fedele questi dovranno rimanere tali, altrimenti ci si allontanerà dalla religione. Io sono convinto che anche nella religione cattolica ci siano forti limiti, limiti che ovviamente non aveva la parola di Gesù.
L' uomo cristiano ha dovuto ammettere di essere parente delle scimmie e che il sole non girasse attorno alla terra ma viceversa, si possono ricordare poi numerosi episodi che gettano fango sulla chiesa, dalla vendita delle indulgenze, agli eccessi delle crociate, fino ad arrivare all'inquisizione o agli scandali odierni dei preti pedofili.
Nessuno è perfetto, il male è in agguato. Allora non avviciniamoci troppo al relativismo culturale e cerchiamo di seguire la parola di Gesù, ricordandoci però che per tanti studiosi, tra i quali Lorenz, il mondo finirà a causa delle guerre di religione.

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