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martedì 24 luglio 2007

LA SCIENZA

Scienza, sapienza, logica, intelligenza.
Tutte queste parole hanno valenza positiva. Un uomo che si dedica alla scienza è reputato sapiente, logico, intelligente e bravo.
Fin qui niente di strano.
Il problema è quando si affrontano discorsi scientifici che rivoluzionano la vita umana, e che in nome del progresso, ci portano guai e catastrofi.
Molte persone geniali sono state definite come “scienziati pazzi”, perchè la gente non li capiva, oppure più semplicemente perchè stavano rivoluzionando il mondo in un modo così drastico da risultare incontrollabile, e probabilmente deleterio per la razza umana.
Il punto è che la scienza non è mai stata al servizio dell'uomo. La scienza in sé, non ha etica morale ed ha una dimensione propria, estranea all'uomo od alle religioni. Bisogna ricordare che chi conosce la scienza può essere intelligente ma non per questo saggio, perciò quegli scienziati erano semplicemente servi della scienza, che assumeva per loro, il primo posto nella scala della priorità.
Detto questo, potrei ricordare a quale livello è arrivata la scienza, realtà che spesso preferiamo ignorare, facendo finta di niente.
Analizzando ciò che ci circonda, la scienza ha potuto scorgere alcune relazioni di quel disegno cosmico che ci governa, elevando l'uomo a potenzialità impensate.
La fantascienza di un secolo fa, quella dei fumetti per ragazzi, è diventata oggi scienza, verità.
Si è scoperto come la terra sia una specie di sfera che gira attorno al sole.
Siamo riusciti a scomporre la materia in particelle infinitesimali, atomi che costruiscono la materia e si ripetono in combinazioni differenti.
Abbiamo imparato che ci sono forze prestabilite che governano l'universo e che sono responsabili della sua struttura (attualmente le 4 forze fondamentali che governano l'universo sono considerate la gravità, l'elettromagnetismo, la forza nucleare debole e quella forte).
Quando uno studia questa roba a scuola, è un po' sorpreso, ma per non uscire di testa comincia subito a capire che gli conviene pensare di più alle cose di tutti i giorni. Pensare al fatto che esistano persone capaci di scindere particelle invisibili a occhio nudo, che creano una quantità di energia impensata, è quasi un delirio.
Già ho dovuto mettere tutto me stesso per concettualizzare l'idea di essere appoggiato con i piedi su una sfera gigante sospesa in mezzo al vuoto che tiene tutti attaccati a se attraverso una forza simile a quella che la fa girare...
Ancora oggi continuano ad avvenire scoperte sensazionali, basti pensare alla capacità dell'uomo di copiare un altro uomo con le stesse caratteristiche di base senza avere bisogno del padre e della madre presenti.
Per fortuna la scienza ha dei forti limiti e non riesce ad essere padrona incontrastata di un popolo, poiché troppo spesso gli approcci iper scientifici si rivelano in realtà di limitato interesse per l'uomo, che non vive in un mondo di numeri e perfezione ma in un luogo dove si cerca la felicità e si coltivano anche ideali, sentimenti, passioni.
Ultimamente si è poi assistito come la scienza si sia ridicolizzata prestando il massimo interesse alle cosiddette scienze sociali, che esprimono al massimo il paradosso della scienza, tentando di esaminare società e uomo, costruendo l'immagine di un individuo succube di ciò che lo circonda. Questa visione potrà essere giusta per alcuni ma sicuramente non per tutti, e rimane comunque una visione superficiale della faccenda.
Altra ridicolaggine alla quale si assiste è la pretesa dei medici di voler considerare il cibo in maniera iper scientifica, consultando tabelle, seguendo criteri diversi e specialisti di ogni scuola di pensiero.
Forse ho una mentalità troppo medioevale, forse sono esageratamente scettico nei confronti della medicina e della scienza, ma non è forse vero che si è arrivati a dare loro un peso eccessivo? Forse è solo un periodo, io comunque continuo a tener presente che a questo mondo si può esistere anche senza pensare.

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