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mercoledì 12 settembre 2007

PAURA

Giusto ieri scrivevo un post sul fare o non fare e sull'attivismo fine a se stesso, che spesso oltre che ad essere fine a se stesso porta più al fare del male che a fare del bene.Voglio subito precisare però, che quando non si fa qualcosa per pigrizia o peggio perché si ha PAURA di sbagliare, pur considerando la cosa giusta, è un grande errore, che purtroppo commettiamo in tanti almeno una volta nella vita.
Detto questo, lasciatemi parlare di un discorso tra i più affascinanti al mondo: la PAURA.

Dietro la paura si nasconde lo spirito di conservazione dell'uomo che è respinto da tutto ciò potenzialmente pericoloso per la propria persona. La paura è un sentimento sano che va affrontato con raziocinio e buona volontà. Se hai paura di qualcosa c'è sempre dietro un motivo, ed il più delle volte anche sensato. Ora, la cosa migliore da fare sarebbe riuscire a sorpassare il sentimento di paura, cogliendo il suo significato ed arrivando ad un analisi più razionale di quello che si sta pensando in quel momento.
Ecco alcuni esempi:
La paura del buio da piccoli è normalissima, al buio ti possono succedere molte più cose senza che tu te ne accorga. Ora il punto è capire la condizione di buio nella quale ti trovi. Se sei in casa tua ed hai paura del buio, probabilmente ti senti solo e vorresti che qualcuno fosse lì con te. Come essere umano però sai che devi imparare a non avere paura di suddetta cosa, e perciò una volta che ti sei assicurato che la tua casa sia relativamente sicura dall'intrusione di estranei potenzialmente pericolosi, che non ci sia niente fuori controllo, ti metti l'animo in pace e dormi, altrimenti rimarrai preoccupato aspettando che arrivi la mamma, il papà o chicchessia fino a quando non sarai più grande.
La paura degli ambienti chiusi o claustrofobia, è normale ed è legata al fatto che la persona abbia paura di rimanere intrappolata a vita in un posto. Il punto è che l'animo ed il raziocinio devono intervenire a placare questa paura, dal momento che entrare in luoghi come un ascensore diventa sempre più parte della vita comune delle persone. Tante persone superano la paura dell'ascensore con ragionamenti logici del tipo: l'ascensore ha un meccanismo di sicurezza per il quale è impossibile che io cada o che le porte non si aprano, è collaudato periodicamente da una ditta che è responsabile civilmente e penalmente di non-curanze, è progettato da ingegneri che hanno messo la loro vita al servizio dell'architettura e della fisica, statisticamente gli incidenti con gli ascensori sono bassissimi, quindi è inutile continuare ad avere paura, e così facendo si abituano di volta in volta. Altre persone semplicemente pensano: lo fanno tutti, se non lo faccio rimango indietro rispetto agli altri e vengo considerato uno sfigato, perciò lo faccio anche io.
Le persone alle quali rimane la paura, probabilmente non accettano il fatto che lo facciano tutti, si focalizzano sul punto che comunque esiste una remota probabilità di fare un incidente e perciò non salgono. Quest'ultimo è un ragionamento per niente sbagliato, il problema è che ti porterà ad avere un handicap nella vita che potrai decidere di ignorare o di superare.
La paura degli spazi aperti o agorafobia non è per niente stupida se pensiamo all'uomo come essere fisico che si sente vulnerabile quando si trova solo in un luogo dove possono intervenire tante variabili. Il punto sta nel riuscire a trovare un sistema logico per capire come funziona la cosa e come comportarsi con gli altri. Vivo nel 2000, se voglio avere un rapporto con gli altri, allora sarà il caso che tolleri di stare in piazza quando ci devo andare per una cosa importante. Il punto è che spesso le persone si sentono perse perché le loro incertezze ed insicurezze sul mondo non riescono ad essere placate, perciò si aggrappano a comportamenti stereotipati che spesso fanno acqua da tutte le parti.
Altra paura è quella degli stranieri o xenofobia, si ha paura di ciò che non si conosce e non si sa se chi si comporta in modo diverso da noi faccia le cose per bene o per male, perciò non sempre si tollera l'altro. Anche questa sensazione non è per niente stupida e va studiata razionalmente, cercando di trattare lo straniero come gli altri, stando però attenti a cogliere le differenze che possono essere accettate e quelle che portano dei problemi.
Brevemente indicherò altre paure che colpiscono le persone: quella dell'acqua, del sangue, dei ragni, delle cavallette, degli uccelli, dei serpenti, dei temporali, degli animali in generale, dell'altitudine, degli aghi, della morte e... della vita.
Mi permetto di dare alcuni consigli sulla paura: cerca di razionalizzare il pensiero in quanto essere pensante e di capire perché hai paura. Cerca di capire se puoi superare la paura con un ragionamento lineare che non tenga conto della pura logica, ma anche delle altre esperienze di vita e di ciò che riguarda la componente emozionale. Se la cosa non è così importante puoi evitare di farla e fare qualcosa d'altro ma ricordati che se ti farai influenzare dalla paura e dagli eventi troppo spesso, diverrai un soggetto passivo, perciò sarebbe meglio superare la paura con l'ausilio di qualcun altro come un amico ecc...

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