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lunedì 25 agosto 2008

Luther Blissett

Per fortuna che mi sono ricordato di questo personaggio attraverso il post sul Satanismo.
Se non ci fosse stato internet avrei difficilmente ricordato questi eventi e scommetto anche molti di voi, che state leggendo.
Luther Blisset è un nome collettivo utilizzato soprattutto negli anni 90 da diversi artisti e personaggi che creavano scalpore mediatico attraverso trovate non da poco.
La filosofia era quella di utilizzare un nome in comune, da diverse parti del mondo, che non fosse etichettabile in niente; un nome che tutti avrebbero potuto usare, un nome che univa chi voleva dimostrare gli aspetti altamente disfunzionali di questa "società" e del mondo dei media.
In realtà Luther Blisset era il nome di un artista chiamato Harry Kipper nato a Brighton nel 1961, definito come esponente di spicco della Mail-art (in pratica scambiarsi regalini via posta) e della Cultural conspiracy (abbiamo il primo cospirazionista!!! prima di Blondet e di Icke!!!), che aveva a sua volta copiato il nome di un calciatore nero del Watford, arruolato un anno anche nel Milan, e che si divertiva a giocare delle burle come vestirsi da vigile urbano e bloccare il traffico.
Luther Blisset, in Italia (ed anche all'estero) è comunque principalmente legato alla città di Bologna, dove un gruppo di ragazzi che si firmavano così era particolamente attivo e prolifico in azioni dimostrative.
Alcuni di questi nomi erano: Bui, Cattabriga, Di Meo e Guglielmi, tutti giovani scrittori, alcuni anche amici di Enrico Brizzi, con il quale avevano scritto tempo a dietro un giornalino scolastico.
Ora io credo che il caso di Luther Blisset interesserà ogni studioso di scienza della comunicazione. Con Luther Blisset parte il fenomeno delle bufale mediatiche, parte la controinformazione moderna, inizia l'era di Internet e del suo uso potentissimo, date un occhiata a questa tesi per capire quello di qui sto parlando.
La tesi fa anche un paragone con Orson Welles, il radiocronista che inscenò l'invasione aliena negli anni 30 (non so se chi scrive sapesse che quello non fu solo uno scherzo, ma un esperimento sociologico pre-meditato).
E' curioso notare come fuoriescano termini che sento sempre più di recente nominare: rat-fucking, gate-keeping, disinformazione. Ancora più curioso è notare come nella tesi non compaia la storia dei bambini di Satana.
Già: molto curioso, perchè Luther Blisset divenne anche famoso per una tesi a favore di Marco Dimitri delle Bestie di Satana e contro l'isteria satan-fobica a suo dire esagerata che ricorreva in quei periodi; ma forse a volte ci si può considerare la stessa persona collettiva fino ad un certo punto ed anche i Luter Blisset non diventano tutti uguali? Mah.
Come fece comunque il Luther Blisset di turno in questo caso? Basta leggere un passo del suo libro:
Luther Blissett non crede alla classica, inefficace "controinformazione" (il cercare di "ristabilire la verità"). Al contrario, vuole spingere le cose al limite, dove del tutto naturalmente esse si capovolgeranno e sfasceranno. Bisogna andare più lontano nel sistema della simulazione, spiazzare ed esagerare la paranoia, portare il loro gioco (la "disinformazione") fino all'estremo paradosso, passare ai bounty-killers mediatici informazioni stupide o sbagliate (notizie di assurde cospirazioni, depistaggi, indizi intollerabilmente ambigui…). Fare della logica propria del sistema l'arma assoluta. Omeopatia mediatica : superare l'intossicazione (panico morale) aumentando la dose di veleno (psicosi del complotto) può renderci immuni e rivelare l'intima assurdità dei loro teoremi.

[Tratto da Luther Blisset : Lasciate che i bimbi]

Io credo di avere colto la filosofia di fondo: "Questi stanno esagerando con ste paure del satanico, e noi buttiam benzina sul fuoco, sicchè nella confusione da iper-esposizione di notizie, scemerà la loro paura esagerata." Quello che però io mi chiedo è: se polizia e carabinieri, mezzi principali di informazione pubblica eccetera, davano tutti una visione abbastanza agghiacciante della cosa,
COME POTEVA ESSERE LUTHER BLISSETT SICURO CHE NON SI PARLASSE DI COSE VERE DATO CHE PERALTRO ERANO ANCHE SUCCESSE FACCENDE ANALOGHE AI PRESUNTI CRIMINI IN ALTRI PAESI?
Conosceva così tanto da vicino la vita di Marco Dimitri, ma soprattutto la situazione delle sette sataniche in Italia?
Fatto sta che tutto il caso dei Bambini Di Satana si rivelerà una gonfiatura come scritto nel post precedente.
Di Luther Blisset comunque, si sentirà parlare ancora per quattro o cinque anni, quando la sua figura si annebbierà sempre di più. Ad onor di cronaca, sotto questo nome verrà stampato un libro intitolato "Q" e prodotto un CD pop, mentre i quattro Bolognesi citati all'inizio fondarono "Wu Ming": un altro nome collettivo con il quale hanno pubblicato diversi libri.
Quasi dimenticavo: ecco il sito ufficiale del Luther Blissett project con riportati i diversi attacchi ai media nel periodo di attività.

Ultima osservazione: Pensate a quanti Luther Blisset con scopi più o meno nobili possono girare adesso in rete...

9 commenti:

scarlett carson ha detto...

Ho letto tutto d'un fiato gli ultimi tre post che hai scritto e li ho trovati molto interessanti.
Non sono ancora una cospirazionista, però sono sempre più convinta che ci sia qualcosa di molto forte che ancora non si è palesato del tutto... anche se molta gente inizia a farsi delle domande.
E l'impressione che la chiarezza dell'informazione sia solo un concetto astratto è veramente fastidiosa quanto realistica.

intrigantipassioni ha detto...

... ciao arthur...

Lieve ha detto...

Solo sentir parlare di satanismo mi fa venire i brividi...
Comunque non sapevo nulla di questo "nome collettivo".
Sulla chiarezza dell'informazione h molti dubbi anche io....

Arthur ha detto...

Thanks IRE, mi dai soddisfazione. Cospirazionista è una parola che va di moda ma come avrai capito è un etichetta poco utile.
Le cospirazioni esistono, fosse anche falsa la cospirazione dietro all'undici settembre, sono venute fuori dagli archivi di stato Americani tanti progetti cospirazionisti documentati (vedi inscenare un attacco di Cuba falso); perciò il punto sta nel capire la verità e basta.

L'informazione sono parole, e le parole sono pericolose, perciò ognuno tragga la conclusione che crede più gisuta

Intrigantipassioni: Hola!

Lieve: Se hai tempo dai un occihata a Luther Blisset: il passato insegna

Luca ha detto...

A dire il vero un riferimento alla controinchiesta, nella mia tesi, c'è. La scelta di non approfondire quel capitolo, però, è stata dettata dalla volontà di trattare Blissett nella sua opera di *deformazione* del reale. Il falso creato e diffuso, il crash mediatico insomma... non la controinformazione. Rispetto a quest'ultima Blissett stesso afferma, in alcuni scritti, di volersi distinguere in modo netto. Credo ci sia riuscito.

Arthur ha detto...

Ciao, Luca, immagino tu sia arrivato qua controllando un contatore che hai messo nella pagina di Altervista.
Sono contento di aver avuto una risposta dall'autore della tesi che è sicuramente interessante.
Tu nella tesi ti sei focalizzato di più sulle trovate spesso divertenti di "deformazione", ma se parli di Luther Blisset devi trattare di tutto quello che ha fatto, altrimenti la tesi l'avresti dovuta fare sugli aspetti di "deformazione" e non su Luther Blisset. Questo permettimi, è quello che io penso onestamente.
La faccenda dei bambini di Satana è un pò più complicata, e non si capisce come questo Luther Blisset potesse essere sicuro di quanto diceva se vi erano testimoni, giudici, polizia e mass media che avevano una tesi opposta.
Saluti

Luca ha detto...

No, son capitato qui quasi per caso. Per spiegarmi meglio ti rivelo un piccolo 'making of' di questa tesi (che poi è diventata un libro, "Storytelling - L'informazione secondo Luther Blissett"). Scrivendo mi sono accorto che i sentieri paralleli verso cui LB si inerpicava erano innumerevoli. Dall'agitazione informativa a quella artistica, dall'anticipazione di alcune caratteristiche proprie del networking sul web ai precedenti casi di multiple-name.

In giro troverai altre tesi - per altro molto belle - su LB. Bene: nessuna è sovrapponibile a un'altra. L'eterogeneità degli aspetti trattati è impressionante, così come la mole di nuove informazioni, di episodi e di azioni messe in atto. Non avrei mai osato scrivere - come tu suggerisci - una tesi "su Luther Blissett", perché discuterne in maniera esaustiva non credo sia possibile. O, per lo meno, è un'occupazione che mi impegnerebbe la vita intera :-)

Il primo capitolo di "Storytelling" - intitolato 'Luther Blissett: L'impossibilità di una indagine' è abbastanza eloquente. Gli stessi Wu Ming allora facenti parte del progetto oggi ammettono candidamente di non avere un panorama completo delle azioni, degli usi e delle diramazioni blissettiane dagli anni '90 a oggi. Per tutti questi motivi sono convinto che il campo in qualche modo vada ristretto. Si lascerà da parte qualcosa, ma si rischiano meno passi falsi.

La vicenda dei Bambini è molto interessante. A chi volesse saperne di più consiglio vivamente di leggere il lavoro della giornalista Antonella Beccaria: "Bambini di Satana. Processo al diavolo - i reati mai commessi di Marco Dimitri".
(http://www.stampalternativa.it/libri.php?id=88-7226-929-6).

Arthur ha detto...

Ok, ho capito.
Hai fatto una tesi universitaria e doveva avere un approccio accademico. Trattare le cose più importanti o conosciute che portavano la firma di Luther Blisset non era tua intenzione.
Non hai parlato di quell'episodio perchè non ti interessava parlarne.
Rimandi al libro della signora Antonella Beccaria per maggiori informazioni.
Grazie della tua visita.

Arthur ha detto...

P.S. Luca, ti faccio notare che il libro che tu hai linkato, l'avevo linkato ieri ed è apribile on-line.
Ufficialmente la risposta alla mia domanda all'interno del libro è questa:

"La
ragione per cui prende il via una campagna di informazione
non va ricercata nella fede per il Maligno e nemmeno in elementi
d’indagine clamorosi non arrivati sulle scrivanie dei
magistrati. Nella difesa di Dimitri lo strumento utilizzato è
unicamente il buon senso: partendo da ciò che compare sui
giornali, la storia viene letta in chiave critica, si sottolineano
le incongruenze nella ricostruzione dei fatti, si sbeffeggia il
tono da caccia alle streghe che caratterizza cronache e dichiarazioni
ufficiali. Un esercizio complesso, ma tutt’altro che
impossibile. Peccato che fino a quel momento non se ne sia
fatto carico nessuno e che occorra attendere che entri in scena
un gruppo di liberi pensatori riunito sotto lo pseudonimo
collettivo di Luther Blissett"

Luther Blisset credo avesse elementi in più, non so, forse Dimitri era davvero il capro espiatorio. Io comunque ti posso dire che non si parlava solo di isteria collettiva ma che in Emilia cose brutte avvennero e che quasi tutti hanno dimenticato o voluto dimenticare.