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martedì 25 ottobre 2011

La guerra e la popolazione

Titolo di un libro edito da Zanichelli, scritto nel 1917, pubblicato nel 1918 come parte della collana della rivista di scienza "scientia".

Paragrafo 6 : Selezione e Guerra


"DA Hegel a Treitschke, la filosofia tedesca aveva proclamato il principio che la guerra temprasse l'umanità, come le tempeste preservano il mare dalla putrefazione, e che il condannarla fosse perciò non solo assurdo, ma immorale. Da questi germi filosofici si sviluppò e si diffuse in Germania, specialmente dopo la vittoria del 1870, l'opinione - oggi comunemente condivisa da scienziati e da profani di quel paese . che la guerra sia una necessità biologica, un episodio della lotta per l'esistenza, un mezzo per rigenerare e purificare il genere umano. Ma prescindendo dal momento attuale e dalle dottrine dogmatiche della scienza tedesca, asservita al militarismo e all'imperialismo, anche in passato, da Eraclito in poi, vi furono degli scrittori i quali sostennero che la guerra, nonostante la distruzione di vite umane che determina, finisce con l'avere un effetto favorevole sull'evoluzione dell'umanità"


Paragrafo 7: il problema della popolazione dopo la guerra

[Epilogo]


"La guerra con i suoi orrori, con i suoi lutti, con le sue malattie, esercita un azione del tutto disgenica, che intacca il nucleo più sano della nazione. Il problema post-bellico della popolazione sarà quindi un problema essenzialmente eugenico; e non basterà che i popoli si ricostituiscano come numero, ma converrà che rinascano come razza. E perciò l'avvenire sarà di quelle nazioni che risolveranno il problema della popolazione, non con la brutalità animalesca dell'istinto sessuale indisciplinato, che procrea cecamente, ma con i criteri eugenici, che l'intelligenza, il raziocinio e la scienza possono suggerire. Così la virtù della razza potrà risorgere per li rami e riaffermarsi, rinnovellata, in quella lotta per il dominio, che sembra essere la legge suprema che governa l'evoluzione dell'umanità."



Ecco, questo gruppo di scienziati ancor prima della fine della prima guerra mondiale, dapprima critica i tedeschi per il loro approccio favorevole alla guerra, poi considera che finita la guerra il problema essenziale sarà quello eu-genico.

Aveva ragione Einstein: due cose sono infinite: l'universo e la stupidità degli uomini, anche se sul primo nutriva ancora qualche dubbio.

In un momento dove si parla di terza guerra mondiale, che sarebbe stata prevista da alcune parti della massoneria, come testimonierebbe lo scambio epistolare tra Pike e Mazzini, mi sembrava giusto che forse chi predica maggiore armonia globale, tanto cattivo non è. Ecco forse io non lo chiamerei nuovo ordine mondiale, perché la parola ordine non mi piace molto, ma comunque aspirerei ad un mondo più sereno tra chi abita vive sulla terra. E' giusto così.


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